Consumatori instabili alla ricerca delle offerte migliori. Sempre più italiani passano da una compagnia all'altra
MILANO - Una battaglia a colpi di sms, traffico voce e internet che
muove ogni giorno migliaia di persone da una compagnia telefonica
all'altra. Una vera e propria migrazione da Nord al Sud a caccia
dell'offerta più conveniente. È la portabilità del numero cellulare,
arrivata in Italia nel 2012 a 12,8 milioni di scambi.
Ogni mese vengono registrati più di un milione di passaggi in un balletto frenetico che dal 2003 (anno in cui è stato introdotto con decreto il diritto all'MNP, mobile number portability) ha totalizzato, secondo l'Agcom, 50 milioni di «traslochi»: 12,8 nel solo 2012, con un incremento del 48% rispetto all'anno precedente, +128% se confrontato con il dato del 2010. «Siamo tra i primi Paesi in Europa - spiegano dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - in tema di flussi di portabilità. Segno di un mercato molto concorrenziale e di un'attività regolamentare che ha funzionato». E soprattutto segno dei tempi: veloci, iper-connessi e a basso prezzo. In cui quello che conta, oltre al risparmio, è il prodotto. Meglio se di tendenza, come gli smartphone offerti nelle promozioni degli operatori più «giovani».
Basti pensare che H3G ha sottratto nel 2012
alla concorrenza 446 mila clienti, per di più giovani. A seguire gli
operatori mobili virtuali (+278 mila) come Poste mobile e Wind che si è
guadagnata a colpi di tariffe all inclusive 185 mila nuovi arrivi.
Perdono, neanche a dirlo, i big come Tim (-490 mila) e Vodafone (-420
mila) che osservano il fenomeno senza neanche preoccuparsi più di tanto.
Perché spesso, a giocare un ruolo di primo piano nella migrazione, è
quello che da alcuni addetti ai lavori è chiamato il «surfing»: da
Vodafone il consumatore decide di passare a Tre, ma quando scade la
promozione passa a Wind, e poi a Tim, fino a tornare al punto di
partenza. Un gioco in cui vince chi offre risparmio, velocità ed
efficienza. Ma che rende difficile calcolare il numero di persone
coinvolte, visto che nella stragrande maggioranza dei casi, una persona
sola cambia operatore più volte anche nel corso dello stesso anno.
«Il messaggio che le aziende mandano è
che la fedeltà non paga - spiega Simone Mulargia, ricercatore del
dipartimento di comunicazione e ricerca sociale della Sapienza,
Università di Roma - e i consumatori lo hanno capito. D'altra parte gli
operatori cercano di intercettare le abitudini delle persone e la loro
frenesia». Che dalla fine del 2011 può contare su un ulteriore
vantaggio: un solo giorno, così stabilisce l'Agcom, per cambiare
compagnia. Sempre se si riesce a non restare disorientati nella giungla
di offerte e piani di abbonamento in promozione. Tanto che per la giusta
causa, sono nati diversi siti web che aiutano a comparare i piani
tariffari. Come SosTariffe.it, che un po' di tempo fa, ha cercato di
rispondere alla domanda più frequente tra i consumatori: la migrazione
conviene? Il risparmio può arrivare fino a 279,48 euro l'anno per gli
abbonamenti e 145,26 euro per le ricaricabili. Ma in un mercato così
dinamico tutto è imprevedibile. Anche il risparmio.
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